Cos’è la Tassonomia Europea e perché se ne parla tanto negli ultimi tempi? Negli ultimi anni la conversazione globale sulla sostenibilità ha guadagnato terreno, come dimostra la spinta ai cambiamenti delle politiche internazionali e agli investimenti nelle energie rinnovabili. Con questa crescita, è sempre più importante garantire che la ricerca, le iniziative e le politiche sulla sostenibilità siano inquadrate e comprese correttamente. L’Europa, in particolare, ha visto un afflusso di studi e sviluppi in termini di sostenibilità, e questo è dovuto in parte alle varie forze culturali, politiche ed economiche che hanno spinto gli europei in prima linea nel movimento globale della sostenibilità. Questo articolo approfondirà la tassonomia, o sistema di classificazione. Inoltre analizzerà la necessità di una tassonomia completa per facilitare la crescente attenzione alle iniziative di sostenibilità, nonché i potenziali vantaggi di tale sistema.
Cosa può definirsi sostenibile
Ogni Impresa, ogni investitore, in definitiva ogni stakeholder definisce a suo modo cosa si può definire “sostenibile”. Ognuno ha criteri e definizioni valide , ma non uniformi e universali. Per questo la Commissione Europea ha deciso di lavorare ad una definizione uniforme ed univoca di quali attività economiche e di conseguenza quali investimenti si possono definire sostenibili.
Perché tutto questo? Perché per ridurre l’impatto ambientale costerà tanto, in attività e soprattutto in costi. E non saranno sufficienti solo i fondi pubblici, ma bisognerà rivolgersi ai capitali privati. Per questo l’UE ha come obiettivo quello di veicolare gli investimenti privati verso business responsabili e sostenibili, quindi la Tassonomia dovrà aiutare in questa scelta. Secondo la Commissione Europea la Tassonomia sarà la classificazione delle attività economiche che possono definirsi sostenibili. Un faro per imprese, politici e investitori per investire su attività che non arrechino danni all’ambiente. Per questo motivo è stato emanato il Regolamento UE 2020/852 della Tassonomia delle Attività economiche ecocompatibli in vigore dal 1 gennaio 2022.
Quando nasce la Tassonomia Europea
Il progetto della Tassonomia nasce, con il Piano d’azione Europeo per la crescita sostenibile del 2018. L’azione indicata come più importante e urgente all’interno del Piano era proprio quella di creare un sistema unitario di classificazione delle attività economiche sostenibili verso cui
orientare i flussi di capitali.. Fin dalla nascita, l’ambizione del progetto di sviluppo della tassonomia è stata quella di definire la sostenibilità nella sua interezza, tenendo quindi conto sia degli aspetti ambientali – in primis quelli legati ai cambiamenti climatici – sia di quelli sociali. Considerata la complessità e la natura altamente tecnica del lavoro da svolgere, la Commissione ha scelto tuttavia di procedere con un approccio graduale, iniziando con una tassonomia delle attività più rilevanti con riferimento specifico alla lotta ai cambiamenti climatici, per procedere poi allo studio delle altre attività ambientalmente sostenibili e, in un secondo momento, di quelle rilevanti sul piano sociale. Infatti sono già state emanate delle linee guida che dovranno trasformarsi in norma l’anno prossimo.
Pertanto se vogliamo entrare in concreto sull’argomento, per chi è utile la Tassonomia e quali requisiti devono avere le aziende? O, per esempio, quanta CO2 devono emettere? Andando con calma la priorità è capire a quali obiettivi deve puntare una attività oer essere considerata ecosostenibili.
La tassonomia è una guida:
• per le imprese, per valutare le proprie attività, definire politiche aziendali in ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e per rendicontare agli stakeholder in modo più completo e comparabile;
• per gli investitori, per integrare i temi di sostenibilità nelle politiche d’investimento e per comprendere l’impatto
ambientale delle attività economiche nelle quali investono o potrebbero investire;
• per le istituzioni pubbliche, che possono utilizzare la tassonomia per definire e migliorare le proprie politiche di
transizione ecologica.
Quali Obiettivi e quali criteri
La Tassonomia individua sei obiettivi ambientali e climatici:
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento al cambiamento climatico;
- uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento;
- protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
Inoltre per essere eco-compatibile, un’attività dovrà soddisfare i seguenti criteri: contribuire positivamente in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali; non produrre impatti negativi su nessuno degli altri 5 obiettivi (clausola “Do No Significant Harm – DNSH”); essere svolta nel rispetto di garanzie sociali minime (per esempio, quelle previste dalle linee guida dell’OCSE e dai documenti delle Nazioni Unite).
Concludendo
In conclusione, la tassonomia europea sulla sostenibilità è un gradito passo avanti nella gestione della complessità degli investimenti ESG. Contribuisce a fornire agli investitori un quadro di riferimento per orientare i loro investimenti in società che si stanno impegnando concretamente per ridurre la loro impronta ambientale. Rendendo la sostenibilità più facile da comprendere e misurare, la tassonomia europea contribuisce a portare gli investimenti ESG nel mainstream, incoraggiando le persone a pensare due volte a come i loro investimenti potrebbero avere un impatto positivo o negativo sull’ambiente. Ma per consentire tutto questo un grosso passo avanti dovranno farlo le aziende. Infatti per adeguarsi alla Tassonomia UE, le aziende devono analizzare attentamente le loro attività commerciali e identificare in che misura esse contribuiscono in modo sostanziale ai sei obiettivi ambientali. Devono, altresì, dimostrare che determinate attività non hanno un impatto negativo su altri obiettivi ambientali e che vengano rispettati gli standard sociali minimi. È importante stabilire e adattare i processi di raccolta, controllo e rendicontazione dei dati per facilitare la successiva rendicontazione dei KPIs finanziari e non finanziari in un Bilancio o report di sostenibilità. Comunque i progetti di sostenibilità sono molto complessi e in continuo evolversi. Per qualsiasi informazione potete chiamarci al Numero 039.2305245.