sostenibilità ambientale

Sostenibilità Ambientale nello Shipping. A che punto siamo

Oggi più che mai, quando si parla di sostenibilità ambientale, è opportuno analizzare il settore dello shipping. L’industria del trasporto marittimo influisce sull’ambiente in diversi modi, dal consumo energetico delle navi alle emissioni di gas serra. Inoltre, il settore svolge un ruolo chiave nell’economia globale, fornendo prodotti e servizi essenziali e trasportando merci in tutto il mondo. Per questo motivo, le iniziative di sostenibilità ambientale all’interno dell’industria del trasporto marittimo stanno diventando sempre più importanti e attenzionate; con l’intento di ridurre il nostro impatto ambientale pur continuando a sostenere il commercio globale. In questo articolo esploreremo il concetto di sostenibilità nel trasporto marittimo, esaminando le iniziative attuali e i potenziali sviluppi futuri.

Il Contesto

Lo shipping, come abbiamo già sottolineato, svolge un ruolo essenziale nell’economia UE. Tuttavia è anche un settore fonte di crescenti emissioni di gas serra. Oggi circa il 3% delle emissioni globali sono di responsabilità dello shipping. E purtroppo si prevede che, senza interventi, aumenteranno esponenzialmente, andando a compromettere seriamente gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Un tentativo per affrontare le emissioni di gas serra è stato effettuato dall’IMO, l’Organizzazione marittima Internazionale che si è data obiettivi e scadenze. Tuttavia il percorso è risultato troppo lento e ha spinto l’UE ad agire e a presentare nuove proposte. Questo per assicurarsi che il trasporto marittimo faccia la sua parte per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

Strategia UE

Infatti fin dal 2013 la strategia dell’UE puntava a una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra attraverso :
il Monitoraggio, la rendicontazione e la verifica delle emissioni di CO2 delle grandi navi che utilizzano i porti dell’UE e cercando di stabilire obiettivi di riduzione dei gas serra per il settore del trasporto marittimo.
Inoltre la recente modifica della Direttiva sul sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue (ETS), sottolinea la necessità di agire anche sulle emissioni del trasporto marittimo come tutti gli altri settori dell’economia. Ma andiamo con ordine

Principali iniziative

Il 14 luglio 2021 la Commissione Europea ha adottato una serie di proposte per realizzare il Green Deal europeo – il pacchetto “Fit for 55” – che definisce come intende ridurre i suoi gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Questo è fondamentale affinché l’Europa, sul tema della sostenibilità ambientale, diventi il primo continente al mondo a impatto climatico zero entro il 2050. Poiché tutti i settori devono contribuire alla maggiore e necessaria ambizione climatica dell’UE, sono state avanzate diverse proposte per affrontare l’impatto climatico del trasporto marittimo. Queste misure riflettono l’obiettivo di ridurre i gas a effetto serra affrontando i vari ostacoli della cosiddetta “decarbonizzazione”. Ci si può arrivare attraverso due direttrici. La prima è il miglioramento dell’efficienza energetica, cioè l’utilizzo di meno carburante. La seconda è l’utilizzo di combustibili rinnovabili a basse emissioni di carbonio, cioè più puliti.

Monitoraggio e segnalazione

Tra le varie iniziative precedenti evidenziamo che dal 1° gennaio 2018, le grandi navi di stazza lorda superiore a 5 000 tonnellate che caricano o scaricano merci nei porti dello Spazio economico europeo (SEE) devono monitorare e comunicare le relative emissioni di CO2 e altre informazioni pertinenti.
Il monitoraggio, la comunicazione e la verifica (MRV – Monitoring, Reporting, Verification) delle informazioni devono essere effettuati in conformità al regolamento 2015/757.
Per questo motivo dal 1° gennaio 2018, le compagnie monitorano per ciascuna delle loro navi le emissioni di CO2, il consumo di carburante e altri parametri, come la distanza percorsa, il tempo in mare e il carico trasportato per ogni viaggio . Ciò consentirà di raccogliere i dati annuali in una relazione sulle emissioni presentata a un verificatore navale MRV accreditato. Quindi ogni anno la Commissione Europea stende un rapporto pubblico per informare sulle emissioni di CO2 e sulle informazioni sull’efficienza energetica della flotta monitorata.

ETS – Emission Trade System

Per garantire che il settore del trasporto marittimo contribuisca alla importante ambizione climatica dell’UE, la Commissione ha proposto di estendere l’ambito di applicazione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE, ETS o Emission trade System, per coprire le emissioni di CO2 delle navi di grandi dimensioni (di stazza lorda superiore a 5000), indipendentemente dalla bandiera che battono. L’estensione includerà tutte le emissioni delle navi che fanno scalo in un porto dell’UE per viaggi all’interno dell’UE (intra-UE), nonché il 50% delle emissioni derivanti da viaggi che iniziano o terminano al di fuori dell’UE (viaggi extra-UE) e tutte le emissioni che si verificano quando le navi sono ormeggiate nei porti dell’UE.
La proposta porrebbe un limite alle emissioni del trasporto marittimo come parte del massimale complessivo dell’ETS. Ne risulterebbe un segnale economico che dovrebbe incentivare il miglioramento dell’efficienza energetica e delle soluzioni a basse emissioni di carbonio. Oltre a ridurre la differenza di prezzo tra carburanti alternativi e carburanti marittimi tradizionali.
Per semplicità chiariamo che si chiama ETS (Emission Trade System) il sistema inventato dall’Unione europea per ridurre le emissioni inquinanti. È un sistema complesso, basato su un tetto massimo di inquinamento che può essere prodotto dalle diverse attività. Chi emette tanto può evitare di pagare pesanti sanzioni acquistando delle quote che gli consentono di rimanere entro il tetto. E a venderle è ovviamente chi, al contrario, inquina poco. In pratica la quota è una sorta di moneta che fornisce al suo titolare il diritto di emettere una tonnellata di CO2 o l’ammontare equivalente di un altro inquinante. Di conseguenza se emetti tanto devi anche spendere tanto per acquisire le quote equivalenti, sempre in coerenza a quel principio secondo cui «chi inquina paga».

Un Iter complesso

Fino a ieri il trasporto marittimo non era compreso all’interno delle attività soggette all’applicazione degli ETS, ma, come abbiamo visto, a partire dal 14 luglio 2021, nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”, la Commissione ha pubblicato una proposta di revisione dell’EU ETS, per allinearlo all’obiettivo di una riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, rispetto ai livelli 1990 . La proposta della Commissione è stata oggetto di ampie discussioni in seno al Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo sin dalla sua pubblicazione.
Il 18 dicembre 2022 le istituzioni dell’UE hanno deciso di riformare l’EU ETS, quasi un anno e mezzo dopo la proposta della Commissione. Una parte importante della revisione è stata quella di includere le emissioni del trasporto marittimo e il regolamento richiederà ora agli operatori navali di pagare per le loro emissioni di gas serra per la prima volta.

Concludendo

In conclusione, la sostenibilità ambientale del trasporto marittimo è un tema cruciale per la comunità globale. Investendo in tecnologie efficienti, investendo in combustibili alternativi e sviluppando strategie per ridurre le emissioni, le compagnie di navigazione possono contribuire a proteggere l’ambiente e a creare un futuro più sostenibile. Oltre ai benefici ambientali, il trasporto marittimo sostenibile porta anche a una maggiore efficienza operativa e a risparmi sui costi. Con gli investimenti e le strategie giuste, l’industria marittima può diventare leader nella promozione della sostenibilità e partner autorevole per tutte le aziende che lavorano sulla loro supply chain per raggiungere obiettivi ESG.
Oggi abbiamo visto solo alcuni accenni di come la sostenibilità ambientale sia impattata da un settore molto importante della nostra economia. Noi di Parry & Associati seguiamo da anni queste dinamiche per cui se volete approfondirle non vi resta che contattarci e richiederci una consulenza sul tema.

more insights