Sostenibilità – La CSR dalle Origini ad Oggi – Capitolo IV

Concludiamo il nostro percorso con il quarto Capitolo sulla Sostenibilità – Storia della CSR dalle origini ad oggi. Buona lettura.

Gli Strumenti Operativi (Dialogue Map, Issue Map, Monitoraggio Lergislativo)

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crescente interesse da parte delle Istituzioni  circa l’approccio delle Aziende  alla Corporate Social Responsibility. Alcuni temi quali Ambiente, Diritti Umani, Supply Chain, Tutela Consumatore, sono stati oggetto di numerosi dibattiti e con sempre maggior frequenza si avverte l’intenzione di valutare l’introduzione di un obbligo giuridico in ambito CSR.
Il presidio efficace del contesto regolatorio, legislativo e sociale e il confronto con le Istituzioni, serviranno a mitigare il rischio dell’introduzione di norme impattanti sul business
Ogni azienda ha ovviamente una lista di Issue relative alla propria attività. Una Società che produce all’estero si occuperà di diritti umani, lavoro minorile e supply chain . Una società appartenente al settore della chimica avrà issue quali salute lavoratori, ambiente ecc.
E’ importante dotarsi di alcuni strumenti operativi che ci aiutino ad acquisire informazioni e che agevolino il lavoro quotidiano della divulgazione e condivisione al proprio interno.

Uno di questo è il Monitoraggio Multistakeholder e/o Legislativo

Parry & Associati | Monitoraggio Legislativo

Il Monitoraggio è un Osservatorio permanente del contesto politico, istituzionale e sociale in cui l’azienda opera. Rileva e anticipa le tematiche soggette ad attuale o potenziale regolamentazione, le dinamiche istituzionali e i movimenti di opinione e comprende l’analisi delle attività riferite al mercato di riferimento e rivenienti da:
Istituzioni Comunitarie – Attività Unione Europea – Commissione, Parlamento, Consiglio, Agenzie, Organismi di Sorveglianza.
Istituzioni Nazionali – Governo, Parlamento, Authority, Antitrust, Associazioni dei Consumatori, Società Civile e Associazioni rappresentative dei singoli mercati.
.
Questo servizio vi consentirà di acquisire con largo anticipo eventuali indirizzi di scenario e di contesto riguardo alla lista delle vostre issue. Conoscere in anticipo eventuali derive di opinione o normative della vostra attività rappresenta un vantaggio .

Servizio di Monitoraggio per avviare percorso di CSR

Il servizio di monitoraggio è uno strumento utile per le aziende che avviano un percorso di CSR. Consentirà all’azienda di individuare le aree prioritarie in relazione alla CSR stessa, su cui concentrare quindi gli sforzi e le risorse. La strategia di monitoraggio si comporrà di una sezione dedicata a temi legislativi di interesse generale e di una sezione relativa a temi specifici del mercato di riferimento. Sulla base della nostra esperienza alcune tra le principali macro issue sono:

Diritti Umani; Ambiente; Animal Welfare; Tutela Consumatore; Supply Chain.

Vediamo il processo da seguire

Qui di seguito esemplifichiamo un processo per attivare un servizio di Monitoraggio
Definire le issue di interesse per il cliente;
Identificare i processi legislativi e i movimenti di opinione in corso che riguardano tali issue;
Stabilire le fonti che saranno oggetto di monitoraggio anche a livello geografico (ITA/UE/USA).;
Valutare la periodicità di trasmissione delle informazioni;
Perché una attività di Monitoraggio?
Aiuta il cliente a conoscere il contesto politico, sociale e regolatorio di riferimento.
Favorisce il cliente ad individuare le priorità nel percorso di CSR.
Consente al cliente di prevenire danni reputazionali
Aiuta il cliente ad intervenire preventivamente su iniziative legislative dannose o limitative per il business.

Altri Strumenti

Vi sono poi altri strumenti operativi che possono essere adottati per facilitare la comunicazione al vostro interno o per creare della reportistica per la direzione o per il comitato di sostenibilità e sono la Issue Map e la Dialogue Map:
Issue Map è il riepilogo di tutte le issue racchiuse nel vostro piano strategico e la sintesi di tutte le informazioni di natura media, istituzionali, società civile, rumors, cliente. Questo file di cui sarà necessario prevedere un aggiornamento mensile è divulgabile al vostro interno al fine di fare acquisire consapevolezza circa il contesto di riferimento.
Dialogue Map è l’elenco di tutte le vostre issue abbinate alle azioni di contatto poste in essere con gli stakeholder indicati nel vostro piano strategico. Sarà utile corredare lo strumento anche delle posizioni degli stakeholder rispetto ad ogni singola issue.

Brand Sustainability Report

Sustainability Brand Report

In considerazione della crescente importanza del WEB e dei Social media, sarà di fondamentale importanza avviare un Monitoraggio parallelo di tutte le vostre issue online. Verificherete quanto volte viene menzionata una vostra issue, su quale tipo di Media, su quale canale social e il Sentiment relativo.
Avrete modo di verificare quale livello di engagement hanno generato i contenuti. Chi sono gli autori più influenti (se sarete bravi in alcuni casi sarete voi con i vostri Media proprietari), quali gli hashtag più frequentemente associati ai contenuti di sostenibilità. Una ulteriore evoluzione di questo strumento è rappresentato dalla comparazione di tutti questi dati con quelli relativi alle attività dei vostri concorrenti.

Quale approccio

Potreste mettere in relazione i principali operatori di mercato dal punto di vista di approccio alla sostenibilità.
Questo strumento non ci aiuta solo a tenere sotto controllo il Sustainability Index relativo alla percezione degli Stakeholder. Questo strumento infatti è particolarmente utile non solo al gruppo di lavoro della CSR, ma a tutto il Management aziendale che si occupa di prodotto, comunicazione, brand, marketing. Infatti la sostenibilità è diventata un tratto differenziante tanto quanto le caratteristiche di un prodotto. Per questo è più che opportuno avere una analisi di mercato sempre aggiornata anche su questo aspetto dell’offerta.

La Rendicontazione, Bilancio di Sostenibilità, Direttiva Dati non Finanziari, Bilancio Integrato

Negli ultimi anni l’attività di sustainability reporting è cresciuta in modo esponenziale. Ad oggi nel mondo sono stati pubblicati 61.396 report relativi a 14.587 Organizzazioni. Di questi più della metà sono stati redatti secondo gli Standard di rendicontazione GRI . Fonte GRI Sustainability Database.

Standard di riferimento

Lo standard di riferimento maggiormente utilizzato per redigere un report di sostenibilità sono le linee guida del GRI (Global Reporting Initiative). Tali linee guida forniscono un framework per la definizione dei contenuti di sostenibilità da inserire nel bilancio e definiscono un set di indicatori per descrivere la performance ambientale, sociale ed economica dell’azienda. Il Global reporting Initiative non è l’unico Standard. Esiste infatti l’Institute of Social and Ethical Accountability che ha definito l’AA1000.
Benefici di un Report di Sostenibilità – Monitorare e rendicontare agli stakeholder interni (dipendenti) ed esterni all’azienda (fornitori, istituzioni, clienti, comunità, ecc.) le proprie prestazioni economiche, ambientali, sociali in modo coerente rispetto alla mission ed ai valori dell’organizzazione. Disporre di una base dati quantitativa e sistematica in merito alle proprie prestazioni. Avviare un processo di coinvolgimento di tutti gli Stakeholder.

Valutare le aziende

A parità di risultati economici, due aziende possono avere un impatto molto diverso sul mondo in cui operano. Il bilancio di sostenibilità nasce per questo.
Il bilancio d’esercizio è quel documento che, per legge, l’impresa deve redigere periodicamente per fare una sintesi della sua situazione economico-finanziaria e dei suoi risultati economici. Ma se vogliamo valutare a tutto tondo un’azienda, non ci si può accontentare di costi e ricavi. Ogni impresa si deve interfacciare con il territorio, l’ambiente, i lavoratori: gli stakeholder. Ecco perché, a parità di cifre, due soggetti possono avere un impatto estremamente diverso sul mondo che li circonda. Il bilancio di sostenibilità fonde queste due esigenze e valuta anche questo impatto, positivo o negativo che sia.

A chi è rivolto il bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità, detto anche bilancio sociale, è un documento che si rivolge a tutti gli stakeholder, o “portatori di interesse”. In altre parole, a tutti coloro con cui l’azienda, in un modo o nell’altro, entra in contatto: non solo gli azionisti ma anche i dipendenti, i clienti, i fornitori, le autorità, i giornalisti, le comunità e associazioni sul territorio. Senza dubbio stiamo parlando di gruppi molto vasti e variegati, ma ogni azienda deve entrare nell’ordine di idee di avere delle precise responsabilità nei confronti di ciascuno di essi. L’azionista infatti ha diritto di essere informato sui margini di profitto, le famiglie che abitano nelle vicinanze di uno stabilimento vogliono sapere se l’aria è salubre o avvelenata dalle ciminiere, i dipendenti sono interessati alle opportunità di formazione e crescita. E così via.

Linee guida, principi e indicatori

Il report di sostenibilità viene pubblicato ogni anno, proprio come il consueto bilancio di esercizio. Non esistono ancora delle vere e proprie normative vincolanti, che obblighino a trattare determinate questioni oppure a scegliere certi indicatori. Esistono però delle linee guida condivise a livello internazionale, come quelle del Global reporting initiative (disponibili anche in italiano).
A metà ottobre 2016 il Gri ha pubblicato i suoi nuovi standard, che sostituiranno del tutto i precedenti a partire dal 1 luglio 2018. Si tratta di 36 linee guida da seguire per fare relazioni trasparenti e corrette su una lunga serie di temi: le emissioni di gas serra, l’impronta idrica, il consumo di energia, le politiche adottate con i lavoratori. Le aziende potranno seguirle tanto per pubblicare un bilancio di sostenibilità a 360 gradi, quanto per stilare relazioni dettagliate su singoli argomenti.

Da poco il bilancio sociale è obbligatorio

Fino a pochi anni fa, il bilancio d’esercizio era un obbligo di legge, mentre il report di sostenibilità era del tutto volontario. In Europa le cose sono cambiate: lo stabilisce la direttiva 2014/95/UE, recepita formalmente alla fine del 2016. Il principio è quello del “comply or explain”: le imprese dovranno rendere note le loro politiche in termini di sostenibilità, oppure dovranno spiegare il motivo per cui non se ne sono occupate. Questa norma non riguarda tutti, ma solo le aziende europee di interesse pubblico o con più di cinquecento dipendenti, il cui bilancio consolidato soddisfi determinati criteri stabiliti dalla legge (il totale dell’attivo dello stato patrimoniale dev’essere superiore a 20 milioni di euro oppure, in alternativa, il totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni deve superare i 40 milioni).

Bilancio Integrato

Sempre più aziende stanno considerando un bilancio di sostenibilità integrato, quindi non separato dal bilancio di esercizio tradizionale, e questo sottende l’evoluzione di una cultura  per una sempre maggiore integrazione tra dimensione economica e dimensione sociale. Se da parecchi anni ormai tantissime aziende in Italia e nel mondo redigono un bilancio sociale o bilancio di sostenibilità, la nuova frontiera della rendicontazione è rappresentata dal Bilancio integrato. Si propone di legare il tradizionale bilancio consolidato con la reportistica di sostenibilità, inserendo all’interno dei risultati aziendali i dati relativi alle performance legate alla Creazione di Valore.
L’implementazione dell’Integrated Reporting è un processo in divenire che sottende un cambiamento nella cultura d’impresa così profondo da costituire una nuova ‘teoria di impresa’. In essa il Report Integrato non intende sostituire il bilancio di esercizio e/o il Report di Sostenibilità. La sostenibilità è infatti parte integrante di un processo più ampio di creazione di valore».

CONCLUSIONI

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una evoluzione profonda del ruolo del CSR Manager e abbiamo visto una sempre maggiore integrazione della CSR nella Strategia Aziendale. Questa evoluzione è stata determinata da fattori esterni all’azienda,  in cui sempre più frequentemente la Comunità Finanziaria tendeva ad evidenziare un crescente approccio alla Sostenibilità da parte delle Aziende. Recentemente anche il CEO di Blackrock invitava le aziende ad adottare un approccio di creazione di valore condiviso. Non è l’unico motivo ovviamente, contestualmente alla crescita di attenzione della Comunità finanziaria, cresceva la sensibilità dei “nuovi consumatori” che sempre più vedono la sostenibilità come un valore distintivo e imprescindibile.
La massimizzazione dei profitti, la qualità del prodotto o del servizio offerto, non sono più gli unici parametri per valutare l’operato di una azienda.

Per Finire

C’è una ulteriore evoluzione in corso, le aziende non dovranno solo rispondere ai requisiti del format “3P”: people, planet e profit, ma dovranno conseguire anche un “purpose”.

Parry & Associati | Consulenza Strategica

Concludiamo la pubblicazione dei 4 Capitoli relativi alla Sostenibilità- La CSR dalle origini ad oggi. L’argomento è molto impegnativo e complesso, oltre che affascinante. Per questo motivo, noi di Parry & Associati siamo disponibili per una Consulenza Preliminare Gratuita. Questo per verificare il vostro approccio alla Sostenibilità o i margini per avviare un Progetto.

www.parryassociati.com

more insights