Vino ed Economia Circolare: innovazione e driver di crescita

Vino ed economia circolare. Entro alcuni anni l’economia circolare risulterà l’unica economia possibile. Fronteggiare le circostanze attuali senza tenere conto dell’esigenza di mutare radicalmente l’approccio ai modelli di business lineari e tradizionali,  non ci condurrà lontano. Questo breve articolo vuole fornire alcuni spunti di riflessione sulla opportunità di abilitare l’economia circolare anche solo in alcune fasi nella produzione vitivinicola

Cos’è l’Economia Circolare?

Economia Circolare ha l’obiettivo di eliminare i rifiuti non solo dai processi di produzione ma, in modo sistematico, lungo tutto il ciclo di vita e di utilizzo del prodotto e di tutte le sue componenti. Esistono diversi modelli di economia circolare.   La definizione più autorevole, per quanto mi riguarda, trovo sia quella espressa da Ellen MacArthur Foundation. “Un modello economico concepito per essere rigenerativo, nel quale i prodotti sono disegnati, concepiti e progettati a monte per essere di lunga durata e facilmente riutilizzabili, rigenerati e rifabbricati ed in ultima istanza riciclati”. Numerose analisi e diversi approfondimenti hanno definito il valore dell’economia circolare. La Commissione Europea, in uno studio del 2014,  stima che l’economia circolare genererà un risparmio di 600 miliardi di euro e circa 2 milioni di posti di lavoro.

Green Deal

Recentemente, nel mese di Marzo 2020, la Commissione Europea ha adottato un nuovo piano d’azione per l’economia circolare. L’economia circolare è  uno dei principali blocchi del Green Deal Europeo, la nuova agenda europea per la crescita sostenibile. Il nuovo piano d’azione annuncia iniziative lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti, mirando ad esempio alla loro progettazione, promuovendo i processi dell’economia circolare, promuovendo i consumi sostenibili e mirando a garantire che le risorse utilizzate siano conservate nell’economia dell’UE il più a lungo possibile.

Quali sono gli aspetti di sostenibilità nel mercato del vino?

sostenibilità viniIl concetto di sostenibilità nel mercato del vino è molto ampio e comprende diversi aspetti che possono impattare in modo rilevante sull’ambiente. Molti associano la sostenibilità al vino bio. In realtà il vino sostenibile riguarda non solo la conduzione bio dei vigneti, ma anche aspetti logistici come il  trasporto, fonti di energia e packaging. Quest’ultimo aspetto nel mercato dei vini è importantissimo. Ma non solo. Naturalmente limitare l’uso di chimica invasiva, di pesticidi, di metalli pesanti, è importantissimo per il rispetto dell’ambiente, questo ormai lo diamo per acquisito.

Ma non è tutto

Però se non si opera in modo adeguato anche in altre fasi le pratiche in campo non bastano per essere  sostenibili nella produzione. Le pratiche da adottare in un percorso di sostenibilità sono tantissime, una lista interminabile.  La sostenibilità nel vino riguarda anche tutto ciò che può determinare l’impronta di carbonio nella produzione, la Carbon Footprint. Solo per dimensionare il fenomeno in Europa, ogni bottiglia da  750 ml di vino porta con se la produzione di  circa 1,2 kg di CO2. Questa impronta è determinata dalla produzione del contenitore di vetro per il circa il 45%. Un 24% è determinato dall’ agricoltura. Un 10% ripartito tra fase di spremitura, fermentazione, maturazione e imbottigliamento.  Solo la confezione di cartone ondulato impatta per il 9%. Obiettivo ineludibile dell’intera filiera ridurre la carbon footprint.

Perchè l’economia circolare nel mercato del vino?

Lo sviluppo di modelli di economia circolare all’interno del mercato dei vini introdurrebbe innegabili vantaggi dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Galileo Galilei ha descritto il vino come ” luce del sole mescolata con l’umido della terra”.  L’eccesso di C02 è tra le cause del cambiamento climatico vista la stretta connessione tra anidride carbonica e temperatura media globale. L’innalzamento della temperatura, determinata dal cambiamento climatico, ha conseguenze importanti sulla qualità del vino. L’uva da vino è molto sensibile alle temperature. Temperature più elevate del previsto fanno si che le uve accumulino un eccesso di  zucchero,  con il risultato di vini eccessivamente alcolici.Ma questa è solo una delle conseguenze.

Inspiring Circular Economy: alcuni spunti

economia circolareL’imballaggio è da sempre un problema per per il mercato del vino. Vista l’impossibilità di ridurre il consumo del vetro si potrebbero  ipotizzare soluzioni innovative, più creative, per gli imballaggi. Magari a loro volta nati da modelli di economia circolare. Tempo fa ho avuto modo di analizzare un prodotto, intelligentissimo, realizzato da una società californiana. La società , Mushroom Packaging, realizza imballi con radici di funghi e scarti provenienti dall’agricoltura. Utilizzando il potere di crescita intrinseco dei funghi, gli imballaggi possono essere fabbricati con un consumo minimo di energia. Il processo di fabbricazione inizia mescolando germogli di funghi, o micelia, con piantine o altri residui dell’agricoltura. In buona sostanza realizzano un materiale, privo di additivi chimici, che nella resa finale è molto simile al polistirolo. Con la differenza che è compostabile.

Economia Circolare e   Brand Extention

Altri spunti di economia circolare possono essere rintracciati nello stesso ciclo di produzione del vino. Il mercato del vino è proprio quello in cui non si dovrebbe buttare nulla, nessuno scarto. In Spagna, alcune aziende vitivinicole, stanno massimizzando gli sforzi per attuare il piano di economia circolare riducendo scarti e ottimizzando i rifiuti. Matarromera Wineries ad esempio ha lavorato per più di un decennio alla conservazione degli  “orujos”, prodotti che, dopo la premitura restano ricchi di polifenoli, composti con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche. La società ha dichiarato di voler utilizzare questi prodotti  sia nel settore della cosmetica che come ingrediente di alta qualità. Ottengono così un estratto in polvere che hanno utilizzato in una linea cosmetica e lo stesso può essere utilizzato come ingrediente di alta cucina  come insaporitore iposodico. In Italia, anche le Cantine di Andrea Bocelli hanno lanciato una linea cosmetica, sfruttando le proprietà degli scarti dell’uva. Sono solo un paio di esempi per dirvi quanto vasta possa essere la varietà di iniziative da sviluppare

Le attività e le declinazioni possono essere davvero molte e, l’economia circolare può rendere possibile lo sviluppo di nuovi mercati e nuovi prodotti. Il che in questo momento, non guasta.

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