Lifelong Learning? Il contesto sociale e lavorativo che ha caratterizzato gli ultimi anni ha visto una profonda rivisitazione di ogni paradigma in ambito professionale. Dopo lunghe esperienze professionali, anche di alta responsabilità, arrivata in età adulta un po’ di tempo fa ho voluto acquisire nuove competenze per dare corso a nuovi progetti e avviare nuove esperienze.
L’età adulta è il segmento più lungo della vita e quindi investire nella propria formazione è essenziale per il mantenimento di uno standing progettuale di livello. Un tempo era proprio nel corso di questa fase della vita che si arrivava a ritenere di aver appreso tutto quello che serviva.
Oggi non è più così.
È noto che lifelong learning significa apprendere lungo l’arco della vita, una pratica sociale da favorire e un comportamento individuale da promuovere. Le condizioni per il lifelong learning e per il suo reale esercizio sono almeno tre, intuitive ma fondamentali:
- Mantenere e nutrire sempre la naturale curiosità, quella dei “perché” dei bambini;
- “Imparare ad imparare”, cioè acquisire i metodi di studio e apprendimento;
- Essere consapevoli dell’utilità di apprendere per condurre una vita migliore.
Questi non sono altro che gli obiettivi a cui dovrebbero tendere tutti, ad ogni età. Io, da sempre, da quando ho iniziato a lavorare ho avuto questa propensione ad imparare cose nuove, utili ad una migliore definizione delle mie competenze; utili ad accrescere la mia capacità di controllare i fenomeni. L’educazione ovviamente costa, e come spesso si dice “si sa meno quanto costa l’ignoranza”. Studiare, approfondire ed applicare nuove conoscenze costa in termini di fatica, di dispendio di energie e anche in termini economici.
C’è chi dice che l’ignoranza è una malattia: se non proprio una malattia, è certamente un handicap che esclude dai diritti, dai doveri e oggi anche dal lavoro. E se nei confronti della malattia c’è una reazione immediata (ci si cura subito), lo stesso non accade nei confronti dell’ignoranza.
Perché le persone sono così poco propense ad adeguare le loro competenze?
La risposta potrebbe essere la pigrizia, oppure perché sono intrappolati nella loro troppo estesa confort zone…cioè il loro volersi immaginare al sicuro, nella stessa comoda condizione di sempre, nonostante il profondo cambiamento che caratterizza i nostri giorni. Ecco forse è questa la vera ragione: noi continuiamo a parlare di cambiamento ma pensiamo che tutto questo non abbia impatto su di noi. Personalmente, pigra non lo sono mai stata (anzi!) e la mia confort zone ha le dimensioni di un coriandolo. Cioè, ho e ho sempre avuto il coraggio di fare nuove esperienze, anche se sfidanti e faticose.
Lavoro da molti anni (quasi 34) e ho sempre ricoperto posizioni di responsabilità nell’area del Marketing Communication e della Sostenibilità, in grosse aziende internazionali, strutturate, complesse. In quei ruoli è facile sentirsi al sicuro ed essere portati a pensare di sapere tutto; quello che non sapevo potevo scoprirlo assumendo degli specialisti all’interno della mia Direzione oppure affidandomi a consulenti blasonati ed esperti.
Si, so cosa state pensando: così son capaci tutti; in effetti adesso lo penso anche io.
Da circa 6 anni ho un ruolo diverso. Sono divntata un’imprenditrice, Sono Partner in una società di consulenza e vi assicuro che il compito che ritengo più importante adesso è quello di individuare le competenze che servono per supportare al meglio i clienti, acquisirle ed applicare nel day by day.
Parliamo di Digitale, ovviamente, occupandomi di comunicazione conoscevo la bene la materia: strategie, canali, creazione di contenuti…eppure sentivo di avere una lacuna: l’aspetto più operativo oltre che la visione d’insieme.
Così ho deciso di colmare il mio gap digitale affidandomi a un scuola: Digital Coach.
Un Master per una visione d’insieme
Il master che ho scelto, durato circa 12 mesi, è stato Master Digital Marketing composto dalle seguenti discipline:
SEM e display advertising
SEO base e advanced
Web Analytics base e advanced
E-commerce strategies and Management
E-commerce software e Magento
Normativa e-commerce
Inbound Marketing and Lead Generation
Digital strategy: online e offline integration
Website creation e WordPress
Affiliate Marketing
Location Based Marketing
Facebook Community Marketing e Advertising
Digital PR
WordPress for blogging e Seo Copywriting
Web reputation e Social Media Monitoring
Personal Branding e Professional Success
Twitter Marketing
Youtube e Online Video Marketing
Linkedin Marketing
Google Marketing
Snapchat, Whatsapp, Telegram, e altri social media emergenti
Content Marketing e Blogging
User Experience
Digital Storytelling
La mia esperienza con la scuola è stata molto positiva, ho trovato supporto in ogni momento di questa esperienza da parte dei Coach e del personale, così come ho imparato moltissimo dai vari docenti.
Il percorso è stato più lungo della durata prevista dal Master perché ho voluto fare anche le work experiences..come vi dicevo prima: non sono pigra! Anzi tra famiglia, lavoro, Master, work experience…che bello, vivevo a mille all’ora.
Cosa Sono le Work Experience?
All’interno del percorso di studio l’esperienza che più rilevante e che mi ha dato maggiore soddisfazione, è stata la work experience. Una vera e propria attività lavorativa (serale nel mio caso) da svolgere con il coordinamento di coach, in quali settimanalmente, per quattro mesi, affidano dei compiti, supervisionano i risultati, favoriscono l’interazione con gli altri colleghi, anche se a distanza (la maggior parte dei corsisti di Digital Coach, fruisce delle attività dei corsi e delle work experiences in remoto) e supportano il proprio team spiegando come si possano raggiungere gli obiettivi che sono stati assegnati all’inizio delle attività. Non è un’esercitazione classica delle scuole, non è un esercitazione fine a sé stessa, è realmente un’attività lavorativa, una sorta di praticantato; è questo che la rende unica e utile.
Personalmente le mie work experience, della durata di 4 mesi ciascuna, le ho effettuate nel Content Marketing, SEO e Digital PR, in quanto prettamente inerenti alle attività che svolgo e coordino nella mia società , ma ovviamente ci sono in tanti altri ambiti.
E il prossimo corso?
Ora che ho terminato questa esperienza, e ho acquisito la Certificazione di Digital Marketing Manager, sempre nell’ottica del lifelong learning, sto pensando di migliorare il mio apprendimento nell’ambito degli Analytics e poi so già che penserò a qualcosa d’altro ancora…solo così il Longlife Learning diventerà Long Term Value Creation