Dopo 10 anni in cui la nostra Società Parry & Associati, propone progetti legati alla CSR (Corporate Social Responsibility), piuttosto che progetti legati alla sostenibilità, sento ancora Aziende affermare : noi abbiamo fatto una donazione a… e pertanto siamo sostenibili. Ma non scherziamo, la sostenibilità non è fare della Charity, la sostenibilità è un percorso serio non è uno spot.
Percorso serio…
Del resto se ci sono arrivati anche i politici, qualcosa deve essere cambiato. Infatti sia in Italia che in Europa si parla di crescita economica che vada a beneficio di tutti. Dalla integrazione e la parità retributiva delle donne sui luoghi di lavoro e non solo, a un Green New Deal che trasformi il sistema produttivo nel rispetto dell’ambiente e per la lotta al cambiamento climatico. D’altra parte, politiche orientate alla rigenerazione urbana, alla riconversione energetica e all’economia circolare vanno nella direzione indicata per tutta l’Unione Europea dalla Presidente eletta della Commissione Europea Ursula Von der Leyen.
Finalmente
Bene, sono contento che forse ci siano arrivati, anche se ormai ho perso il conto di tutte le volte che sento o leggo la parola sostenibilità nel mio lavoro. La sentiamo pronunciare sempre più spesso e questo grazie ad una maggiore consapevolezza del fatto che il nostro attuale stile di vita è in netto contrasto con la salvaguardia del pianeta e dei suoi abitanti. Così anche la politica nostrana si sta attrezzando per andare in quella direzione. Ho incontrato molte aziende che avevano intenzione di mobilitarsi per rendere sostenibili i propri prodotti e i propri processi. Tuttavia l’assenza di obblighi legislativi stringenti, ha reso queste operazioni molto ”greenwashing”.
Cos’è il Greenwashing?
Greenwashing è un termine utilizzato nel marketing per fare riferimento ad una strategia di comunicazione finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale. Con il greenwashing si vuole far passare il messaggio di svolgere pratiche ambientalmente virtuose per sfruttare questa nuova ondata di sensibilità su temi ambientali. Ho sentito parlare di mobilità sostenibile, abbigliamento sostenibile e di prodotti sostenibili. Tuttavia il concetto di sostenibilità non è del tutto chiaro e viene spesso usato impropriamente anche in contesti in cui di sostenibile non c’è proprio nulla.
Che cos’è lo sviluppo sostenibile?

Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Adesso possiamo capire come non sia sufficiente parlare solo di sostenibilità ambientale, ma dobbiamo includere anche la sostenibilità economica e quella sociale. Infatti, lo sviluppo sostenibile è proprio l’intersezione di questi tre concetti.
Ma vediamoli più nel dettaglio:cos’è la sostenibilità
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
La sostenibilità economica è intesa come la capacità di un sistema economico di generare reddito e lavoro per il sostentamento di tutta la popolazione mondiale.
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
La sostenibilità sociale è intesa come la capacità di garantire condizioni di benessere umano equamente distribuite per classi e genere.
Con condizioni di benessere umano intendiamo la sicurezza, la salute, l’istruzione, la democrazia, la giustizia etc.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
La sostenibilità ambientale è esattamente “la capacità di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente. La funzione di fornitore di risorse, funzione di ricettore di rifiuti e la funzione di fonte diretta di utilità.
Insomma avere rispetto dell’ambiente per preservarlo per le future generazioni
Chi ne parla di più e con maggiore autorevolezza?

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel Settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’ arco dei prossimi 15 anni. I Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.
E in Italia? ASVIS
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) è nata il 3 febbraio del 2016, su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”. L’obiettivo è far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle Istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitarli allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
L’Alleanza riunisce attualmente oltre 220 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile, quali:
associazioni rappresentative delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore);
reti di associazioni della società civile che riguardano specifici Obiettivi (salute, benessere economico, educazione, lavoro, qualità dell’ambiente, uguaglianza di genere, ecc.);
associazioni di enti territoriali;
università e centri di ricerca pubblici e privati, e le relative reti;
associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell’informazione;
fondazioni e reti di fondazioni;
soggetti italiani appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile.
Quindi come possiamo vedere, di sostenibilità si parla
Abbiamo elencato solo due tra i numerosi stakeholder che se ne occupano, tuttavia alcuni sondaggi sulle giovani generazioni dimostrano che la sostenibilità è il futuro. Secondo i dati del Global Web Index, il 58% degli appartenenti alla GenZ e il 61% dei Millennial (dai 16 ai 35 anni) si dichiara incline a pagare di più per prodotti sostenibili o eco-friendly.
L’80% degli intervistati globali appartenenti alla GenZ ritiene fondamentale l’implementazione da parte dei brand di soluzioni green per i propri prodotti, il dato aumenta all’85% se parliamo di Millennial.
Cosa devono fare i Brand?
A partire da questi numeri sono evidenti le opportunità che si aprono per i brand. Devono investire in campagne a sostegno dell’ambiente e del sociale e dimostrarsi attenti al tema della sostenibilità, che porta un ritorno enorme in termini di immagine e reputazione di brand e, di conseguenza, in termini di profitto.
Tornando al sondaggio ok, abbiamo capito cosa pensano le nuove generazioni, ma vi siete mai chiesti quanto sareste disposti a pagare di più per un prodotto sostenibile? Vi chiedete mai da dove arriva la vostra t-shirt o le scarpe sneakers di marca che indossate? Vi preoccupate mai di controllare il materiale con cui è prodotto il vostro abbigliamento?
Bando alle ipocrisie
Prima di rispondere però, fate una piccola riflessione. Come mai l’Italia è il terzo Paese al mondo, quindi medaglia di bronzo, riguardo ai prodotti contraffatti? Qualcuno dovrà pure comprarli questi prodotti…..
Vediamo come acculturarci su CSR e Sostenibilità e come aiutare le aziende a lanciare progetti di sostenibilità veri, esaltare le loro best practices, e comunicarli ai propri stakeholders.
Visto che anche la Politica auspica un futuro sostenibile, vi lascio in compagnia di un Corso gratuito che la mia Socia Enza Gioia ha creato per dare qualche base teorico/pratica sul tema.
Noi di Parry & Associati siamo comunque a disposizione per qualsiasi ragionamento su progetti di sostenibilità. Contattateci sul sito www.parryassociati.com